Archivio mensile:novembre 2010

Uno schermo, una tazza di tè e degli occhi stanchi.

Ho passato dei giorni a casa ammalato. Non che non mi sia mai capitato, in realtà, però mi fa sempre riflettere.
Come adesso. Era a braccia consorte, seduto sulla mia sedia da studio, vecchia ormai di una decina d’anni, e mi stavo riposando, in tranquillità. Non mi succedeva da moltissimo.
Ed ho capito. Camera mia è solo una stanza, normalmente. Ma dopo mezzanotte diventa il mio regno. Mentre si scalda il termosifone sotto la scrivania, mentre fuori piove, mentre il tè si raffredda, io mi sento veramente a casa. Con tutte quelle cose intorno che la rendono unica: borraccia in alluminio, pila di libri per terra, schermi per il PC, un vecchio lettore CD fisso della Sony. Cose che hanno tutti, ma differenti.
La mia vita è fatta, in pratica, per passare più tempo possibile fuori: università, amici, Taiji. È per quello che devo utilizzare il tempo che mi rimane di notte per fare ciò che amo e, purtroppo, stare ammalato rovina questa cosa.

E detto questo torno a godermi il mio tempo, seppur limitato.